Che fine hanno fatto i Samaritani?

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samaritani garizimUn articolo di Illuminato Butindaro sul suo Blog, mi ha spinto ad andare in ricerca di notizie su questo popolo che i cristiani conoscono bene perchè spesso citati nei Vangeli. Che fine hanno fatto dunque i discendenti della Samaritana che Gesù incontrò sul suo cammino presso la città di Sichar?. Ebbene i Samaritani esistono ancora, anche se sono molto ridotti di numero rispetto ai secoli passati. Nel 1996 erano 583, (286 a Kiryat Luza e Nablus; 297 a Neve Marka, Holon): 315 uomini e 268 donne. Mentre la loro origine come popolo e come nome è ancora incerta, ciò che invece sembra ormai un dato storico è che non furono deportati da Sargon II nel 722 a.C. e dopo il ritorno dall’esilio babilonese i Giudei non permisero ai Samaritani di partecipare alla ricostruzione del Secondo Tempio di Gerusalemme non riconoscendoli come veri ebrei. Da una parte dunque i Samaritani si considerano i detentori dell’ortodossia ebraica non contaminata dall’esilio e dai miti babilonesi, dall’altra gli ebrei non ne riconoscono origini e tradizioni. E’ per questo motivo che già a partire dal IV sec. a.C i Samaritani costruirono un santuario indipendente ai piedi del monte Gerizim, presso l’attuale Mablus.

donna samaritanaI Samaritani sono guidati da quattro principi di fede: un unico Dio, il Dio dì Israele; un unico profeta, Mosè figlio di Amram; un unico libro sacro, il Pentateuco nella loro scrittura ‑ di cui una copia manoscritta si trova presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano ‑ ovvero la Torah tramandata da Mosè; un unico luogo sacro, il Monte Gerizim. A ciò va aggiunta anche la credenza nel Taheb figlio di Giuseppe, un profeta come Mosè che apparirà nel giorno della Vendetta e della Ricompensa alla fine dei mondo. I Samaritani festeggiano solo le sette festività nominate nella Torah: la Pasqua ebraica; la festa degli Azzimi; la festa delle Settimane (Shavuoth); il primo giorno del Settimo Mese; il giorno dell’Espiazione (Yom Kippur); la festa dei Tabernacoli (Sukkoth); la festa della Torah. A differenza degli Ebrei, i Samaritani non festeggiano Hanukká e Purim. Il nuovo Anno viene festeggiato quattordici giorni prima della Pasqua, e la vigilia di Pasqua è caratterizzata dal sacrificio degli agnelli e capretti sul monte Gerizim. A capo della comunità samaritana c’è il Grande Sacerdote, discendente di Aronne, fratello di Mosè. I Samaritani circoncidono i figli maschi all’ottavo giorno dopo la nascita. Ragazzi e ragazze che completano la lettura della Torah sono considerati «conoscitori della Torah». Essere samaritano oggi richiede di vivere nella terra d’Israele, senza lasciarne i confini storici oppure mantenendovi la residenza se si vive fuori di essa, di partecipare al sacrificio di Pasqua sul Monte Gerizim, di rispettare il Sabato come è scritto nella Torah; la scrupolosa osservanza delle leggi della purità e impurità come sta scritto nella Torah. Chiunque non osservi uno solo di questi doveri non può continuare a vivere all’interno della Comunità.

Ho creato anche una Google maps per localizzare bene il Monte Gerizim e la città di Sichar dove Gesù incontrò la Samaritana.


Visualizzazione ingrandita della mappa

Chi volesse approfondire l’argomento può consultare questi siti:
Livius
Madaba Mosaic Map
Mystae
Wikipedia
Studium Biblicum Franciscanum

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