In questi ultimi giorni su Zenit, è apparsa un intervista molto interessante al dr. Giuseppe Baldacchini dell’Enea di Frascati che insieme ad un team di ricercatori è riuscito a realizzare immagini con caratteristiche strutturali (le bruciature esterne delle fibrille superficiali del tessuto) molto simili a quelle dell’immagine della Sindone. Quindi si potrebbe quasi affermare che la Sindone è opera dell’uomo: ma sentite il resto. L’immagine è stata realizzata con un laser ad altissima frequenza e specifiche condizioni di potenza e durata di emissione. Cambiando anche uno solo dei parametri non si otterrebbero gli stessi risultati ottenuti dal team. Nella sua intervista a Zenit il dr. Baldacchini afferma quanto segue:
“Prima di tutto devo dire che creare delle immagini su lino è stato molto difficile, molto più difficile di quello che pensavamo. E ci siamo accorti che le immagini si possono creare solamente a due condizioni: prima, che la radiazione elettromagnetica che si invia contro il lino avvenga in un tempo più breve di cento nanosecondi (un nanosecondo è un miliardesimo di secondo). Se lei usa impulsi più lunghi, la stoffa si brucia, o non succede nulla, a seconda della potenza. Questa è la prima condizione.
La seconda condizione è che la potenza sia molto elevata. E’ necessario superare il milione di watt per centimetro quadrato come densità di potenza. E se si usa una potenza inferiore non succede nulla. Quindi avevamo individuato un processo a soglia.
Poi dopo ci siamo accorti che quando la intensità non è elevatissima, ma non troppo bassa, accade che l’immagine compare dopo moltissimo tempo, cioè dopo circa un anno; però con un sistema di riscaldamento classico, l’immagine appare anche subito. Quindi vuol dire che il tessuto è stato impresso in qualche modo a livello molecolare, e che questa impressione si rende visibile con una eccitazione termica.”
Chi volesse seguire il lavori del dr. Baldacchini può collegarsi direttamente a questo sito
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