A quanto pare tutte le teorie sul famoso monumento di Stonehenge vanno riscritte. A scuola quando ne parliamo ai nostri ragazzi, ci affidiamo ai libri di testo che oscillano tra l’ipotesi di un calendario per i solstizi e quella di luogo di culto dove pregare gli dei e in modo particolare il dio Sole.
Ebbene recentemente ha preso piede l’ipotesi che Stonehenge non fosse altro che un luogo di preghiera dove andare a chiedere conforto per le proprie infermità e per le proprie malattie. Vediamo perchè…. Innanzitutto la datazione: l’analisi al carbonio-14, rivela che il monumento è stato costruito 300 anni prima di quanto si pensasse, intorno quindi al 2300 a.C., con pietre che provengono da una zona lontana 240 miglia (almeno così risulta dall’analisi dei minerali). Come mai allora sarebbero state trasportate così lontano? E’ quello che si sono chiesti gli studiosi Tim Darville, dell’Università di Bournemouth in Inghilterra e Geoff Wainwright ex direttore dell’Archeologia del patrimonio di Inghilterra. Molto probabilmente gli abitanti del villaggio credevano che le pietre avevano poteri speciali e per questo le avevano trasportate in una località così lontana. Alcune prove che confermerebbero questa teoria sono state rintracciate nei resti di corpi trovati nei dintorni: tutte persone con evidenti problemi di salute e provenienti da altre zone dell’Inghilterra. Un luogo dunque che come la nostra odierna Lourdes attirava pellegrini e guaritori da tutta l’isola. Quest’anno avremo qualcosa in più da raccontare ai nostri alunni dunque….
Via: Periodista Digital
Stonehenge: la “Lourdes” del Neolitico?…
A quanto pare tutte le teorie sul famoso monumento di Stonehenge vanno riscritte. A scuola quando ne parliamo ai nostri ragazzi, ci affidiamo ai libri di testo che oscillano tra l’ipotesi di un calendario per i solstizi e quella di luogo di culto dove …
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