Dal momento che stiamo vivendo un periodo felicissimo dal punto di vista economico, in Europa e nel mondo, mentre sul piano politico non ci sono poi grandi problemi da affrontare (con 27 paesi europei tutti concordi, uniti, unanimi nelle loro decisioni), l’Unione Europea, sollecitata da alcuni esponenti del partito radicale ha pensato bene di aprire un dossier sugli insegnanti di religione italiani, veri e unici privilegiati in un panorama di ingiustizie, sopraffazioni e arrivismi. Insomma sembra proprio che gli insegnanti di religione, me compreso, insegnino solo per fede, e non per capacità professionali, pubblico concorso, abilità pedagogica ecc…
Bene hanno risposto, in attesa di vedere i documenti, il vicepresidente del Parlamento europeo, Mario Mauro e Alberto Campoleoni, esperto in questioni scolastiche in una nota per i settimanali diocesani. Vediamo se domani “La Repubblica” pubblicherà anche le voci di disappunto su una richiesta inopportuna, faziosa e inutile.
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Premesso che sono d’accordo con il vicepresidente Mauro, mi chiedo in cosa saremmo privilegiati in quanto insegnanti di religione! Siamo e rimaniamo in buona parte precari e non si intravede neppure in lontananza un concorso come la legge prevede! Probabilmente non tutto sarà perfetto ma i radicali hanno sempre la passione di impuntarsi su sciocchezze nei momenti paggiori, così chi è distratto dagli avvenimenti per non approfondire le questioni da loro ragione! Mi auguro che tutti siano in grado di pensare autonomamente, soprattutto ora che il periodo non prevede troppa serenità.
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E’ proprio su questo “pensare autonomamente” che nutro qualche dubbio, purtroppo anche questa notizia è circolata in un modo molto tendenzioso e al solito senza dare approfondimenti adeguati. Sono d’accordo con te sul fatto che non siamo affatto privilegiati, a meno che non si consideri un privilegio essere continuamente sottoposti al giudizio di colleghi, dirigenti, alunni ecc… Vorrei proprio vedere le altre materie nelle nostre condizioni…
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