Alcuni hanno esultato perchè anche in Italia finalmente si combatte per la laicità e per l’ateismo. A dire il vero la pubblicità apparsa sui “bus atei” di Genova firmata da Uaar, definita da Mons. Ravasi una “carnevalata di un ateismo non pensante”, è solo una copia di quanto fatto a Londra e a Barcellona ma ulteriormente peggiorata, come è nello stile italiano, perchè viene tolto anche il dubbio, che almeno nelle versione spagnola e londinese era presente: “Probabilmente Dio non esiste. Smettila di preoccuparti e goditi la vita”.
Quella italiana “La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona e che non ne hai bisogno” mostra tutta l’arroganza di chi si sente così sicuro da sapere contro ogni ragionevolezza che Dio non esiste, come se ne avesse le prove. Da una parte dunque si invoca la ragione e il razionalismo ateo, per cadere poi in un dogmatismo nichilista da quattro soldi, peggiore di tanti fanatismi religiosi. Che dire?! Quando sento queste notizie mi viene a mente quella barzelletta che racconta di un telegramma arrivato al funerale del filosofo Nietzsche, assertore della morte di Dio, che recitava “E invece è morto Nietzsche. Firmato: Dio!”.
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Faccio notare che la non esistenza di Dio viene presentata come una brutta notizia. Non c’è insomma nessun tono trionfalistico né tanto meno iper-razionalista. “Dogmatismo Nichilista” non significa nulla, è solo un ossimoro (ma magari ce lo puoi spiegare).
Le reazioni a questa iniziativa invece non brillano per correttezza ed equilibrio. Mi riferisco in particolare a quella del poco onorevole Gasparri.
Mi è invece piaciuta quella di Don Gallo che infatti riporti nel titolo del tuo post. Non è un caso che si astenga dal criticare l’iniziativa e preferisca “rispondere a provocazione con provocazione”.
Negli anni 60 radio vaticana fu l’unica trasmettere “Dio è morto” dei Nomadi mentre il resto d’Italia la censurava. Oggi la chiesa è molto lontana da quello spirito.
Forse un giorno nelle scuole italiane si potranno insegnare anche le ragioni del pensiero ateo oltre che quelle del pensiero religioso. Non avremo così più bisogno di affittare degli spazi pubblicitari per esprimere le nostre ragioni.
Un caro Saluto Ateo.
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Ciao Matteo Ateo :) Devi però ammettere che il “probabilmente” inglese e spagnolo era meno arrogante del nostro “non esiste”… Comunque credo che il dialogo tra atei e credenti non si debba fare a colpi di slogan e contro-slogan…
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