Sia Zenit che Sir, ieri hanno pubblicato la notizia del successo peraltro ovvio, del canale vaticano su Youtube. 750.000 visualizzazioni, 15.000 iscritti in pochissimi giorni. Mentre PopeTube come è stata definita oltreoceano, prosegue il suo cammino, e guardando oltre alle autocelebrazioni, a me interessa come la rete ha accolto questo novità all’interno della più generale gestione dei media da parte della Chiesa. I pareri come sempre sono discordi, tra chi lo vede come un fatto positivo, e chi invece tuona contro l’ingerenza della Chiesa anche nei nuovi media.
Commenti più pacati, meno urlati e quindi più interessanti, notano che questa apertura è ancora parziale, che la comunicazione per essere vera, deve per forza diventare bidirezionale, con tutti i rischi che questo comporta. Concordo con Padre Lombardi quando dice che siamo solo all’inizio, che la Chiesa sta esplorando un terreno nuovo per lei. In pochissimo tempo si è passati dalla demonizzazione del virtuale alla benedizione del Papa per le nuove tecnologie. Il dialogo prima o poi ne sono certo verrà. Ci sono anche questioni tecniche da considerare, il problema del copyright dei video per permettere l’embed. Il problema di chi accoglie e risponde ai commenti che potrebbero essere milioni, una volta che si decide di aprire questa finestra. E non sono problemi di poco conto. Quindi bene gioire del successo dell’iniziativa, ma con cautela, tanta ancora è la strada da percorrere per traghettare la Chiesa da una dimensione 1.0 a una 2.0….
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In effetti il fatto di non poter embedare i file…non sai quanto mi rode :-P
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Immagino… Ma vedrai che piano piano ci arriviamo…
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Si, basta avere pazienza :-D
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