Premetto che per diversi motivi non ho potuto partecipare all’incontro con il Papa a Roma e non ho partecipato al convegno dei giorni precedenti. Mi sono però andato a leggere i documenti ed ho visto la diretta dell’incontro su Sat2000. La cerimonia nell’aula Nervi è stata direi ben curata, molte testimonianze, anche di colleghi che vivono e lavorano in Abruzzo e in altre zone d’Italia in situazioni spesso di degrado sociale. Quindi niente da dire. Mi sembra però che le grandi assenti della tre giorni romana, e sarei contento di sbagliarmi, siano state proprio le “nuove tecnologie” che, come ha detto il Papa, fanno nascere “nuove relazioni”. Non una parola al convegno, non una testimonianza diretta a riguardo, quando la Chiesa quest’anno ha speso e sta spendendo molte parole sull’argomento. Certo non si può avere tutto da un incontro concentrato in pochi giorni ma sinceramente mi sarei aspettato che tutte le analisi fatte sull’ora di religione ripartissero dai giovani, e i giovani di oggi stanno vivendo questa dimensione digitale: come non tenerne conto in un convegno di educatori?
Tra le altre cose, non mi stancherò mai di ripeterlo, questo potrebbe essere uno dei punti di forza dell’ora di religione rispetto alle altre discipline che a differenza degli idr hanno meno possibilità di rimettersi in discussione. E poi se è vero che il 91% dei ragazzi sceglie l’ora di religione, è anche vero che in questo 91% ci sono tanti 100% di bambini dell’infanzia e della primaria, e tanti 5-10% della scuola superiore. Ora a questi dati più drammatici dobbiamo prestare maggiore attenzione. Perchè ce li siamo persi per strada? Non potrebbero i nuovi media aiutarci in parte a recuperare un rapporto con una generazione che si è andato assottigliando negli anni? Mi ha fatto comunque piacere vedere insegnanti spesso frustati dall’insegnamento di una materia poco considerata a scuola, anche sul piano della valutazione, ritrovarsi intorno al Papa ed essere incoraggiati proprio da lui ad andare avanti con la loro missione. Ce n’èra proprio bisogno. Grazie per questo agli organizzatori, il futuro forse porterà altri buoni consigli.
Anch’io ho letto i documenti, non ho notato la mancanza di un’evidenza per le nuove tecnologie perchè si percepiva dai testi come sottointesa. E’ stato scelto a mio avviso un taglio alto, istituzionale e preciso. Veramente da sottolineare l’intervento di Mariastella Gelmini che lascia ben sperare per il futuro. C’è stato uno sforzo di sintesi,( visto che l’IdR è presentato come persona della sintesi )con ottimi propositi. Personalmente ritengo che, mantenendoci nella Fede in Gesù, ancorati ai valori di sempre, al Vangelo di sempre; riusciremo a comunicare la Parola in modo appropriato. San Paolo non usava tecnologia ed ha fatto quel che ha fatto. Non dimentichiamolo. Detto ciò il mio contributo docente è pubblicato on line su :
http://solleviamoilmondo.blogspot.com
Pace e Gioia
Stefano
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Sono in parte d’accordo, il taglio alto lo aveva anche il messaggio del Papa per la giornata delle comunicazioni sociali. Non si può dare per sottinteso quello che ancora non è scontato. Detto questo la giornata con il Papa è stata molto bella, ma se si fosse parlato anche di questo sarei stato più contento…. Stefano San Paolo oggi userebbe le nuove tecnologie a mio avviso…
Ciao
Luca
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Per me si sta proprio lavorando in un contesto dove le NT sono scontate,anche da parte di chi le usa poco.
San Paolo forse ci insegnerebbe a farne a meno, mentre Don Bosco le userebbe, dipende dai santi.
Ciao
Ste
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Devo dire che anch’io mi aspettavo a riguardo, qualcosa di più esplicito, dovrò rileggere il tutto con più attenzione!
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Maria Concetta,quando rileggi dove rileggi ? sul pc perchè Luca ha linkato dai siti ufficiali, più esplicito di così.
Ciao
Stefano
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