L’India “sgarrupata”

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Scrivo questo post dopo alcune giornate di “silenzio”, si fa per dire, visto che in India il silenzio è cosa rara. Come vi avevo promesso inserisco qui sotto alcune foto del mio viaggio, nell’India povera e sgarrupata. Si sgarrupata perchè in India tutto è cadente, le strade, le case, i templi, le auto, che corrono corrono, e i loro autisti con le mani “incollate” sul clacson. Ma è anche l’India dei colori, della gente, tanta gente, dei profumi e degli effluvi, dei poveri e dei ricchi, della luce che non c’è, e che va via, e dei computer sempre connessi ad internet. L’India delle contraddizioni abissali! Una polverosa jeep mi ha portato in giro per il Nord del paese, dai bambini disabili di Loni ai quali, grazie all’aiuto offerto dagli alunni e dai colleghi della mia scuola, abbiamo regalato dei macchinari per la fisioterapia e loro li hanno voluti subito provare. Erano felicissimi anche se con le loro “gambine” atrofizzate dalla poliomelite non avevano le forze per farli funzionare. Lo hanno fatto comunque e sono stati contenti, perchè hanno visto in questi oggetti la possibilità di migliorare la loro capacità di camminare ed essere come gli altri. In India la disabilità viene considerata ancora come una maledizione divina. Ai piedi dell’Himalaya ho incontrato anche un povero sacerdote che si occupa di altri bambini, poveri come lui, istruendoli e dando loro una casa più dignitosa, perchè la loro “casa” è solo una stanza di mattoni e la vita si svolge fuori, in mezzo agli animali e alle fogne a cielo aperto.

Oggi sono tornato a Delhi per celebrare il Natale, lo farò questa sera insieme alle suore che mi hanno accompagnato in questo viaggio. Una messa in rito siro-malabarese e in lingua malayalam, del Kerala… Domani vorrei passare il Natale insieme agli anziani che le suore ospitano e che hanno trovato per strada, soli, sporchi e senza niente da mangiare. Come vedete per Natale non mi sono fatto mancare niente!! Mi hanno regalato anche un Kurta e adesso mi sento un vero indiano… Il mio viaggio prosegue i prossimi giorni per la città santa di Varanasi (Benares) e poi ancora più a est per incontrare altri bambini, anche loro poveri come gli altri. Vi auguro con tutto il cuore di passare queste festività nella pace e nella quiete che a me in questi giorni manca, ma solo a livello acustico!!!



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Commenti

  1. Umberto scrive:

    Il mio stato depressivo (specialmente nel periodo natalizio) trova sollievo nel vedere che ci sono ancora persone come te Luca che preferiscono dedicare tempo e risorse per questi poveri bambini disabili; qui in Italia, come ben sai, ci stiamo sorbendo un altro Natale ricco di falsità, frenesia e consumismo… ci scambiamo gli auguri per abitudine, quasi svogliatamente, ci infiliamo nei negozi a rincorrere i regali per parenti e amici (perchè fare regali è un dovere), riempiamo i frigoriferi di cibarie in quantità industriali…; ma che senso ha tutto questo? E invece del Natale non ne abbiamo perso il vero senso? Saluti, Umberto

  2. Christian scrive:

    Non credo però che il Natale sia solo la festa della povertà…
    E’ il Signore che viene, per TUTTI!!!
    I “regali doveri” dovremmo farli diventare regali d’amore…:-)

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