Nulla da dire sui premi a chi si impegna e a chi studia di più, se però tutti i ragazzi partissero dalle stesse condizioni familiari e sociali, ma purtroppo non è così e non lo sarà mai. La stessa scuola alimenta e osanna la cultura del “voto” più che della “competenza”, anche quella sociale e umana, che forse rimetterebbe a posto un bel po’ di cose; se uno studente pensa che gli immigrati vadano cacciati dall’Italia, ed è bravo a scuola, il suo 10 lo prende lo stesso, in fondo è solo una sua opinione…
Mi sono chiesto in questi giorni quanti “Pierini”, per usare una parola cara a don Milani, quanti “figli del dottor Brambilla”, ci fossero alla premiazione in Lombardia voluta dal Presidente Formigoni. Credo che di “Gianni”, di figli degli operai, oggi di figli di immigrati, ce ne fossero pochi, per loro si stanno infatti pensando ed aprendo altre strade, che con la scuola e la cultura hanno poco a che fare.
E’ il progresso ragazzo…è il progresso…del gambero.
Sì, l’apprendistato a 15 anni penso sia una mossa che permetta una retrocessione morale ed oggettiva all’Italia.
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Davvero Silvio è sconfortante… Purtroppo la scuola è un tema delicato e bisogna trovare il giusto equilibrio tra la meritocrazia della destra e il lassismo della sinistra…
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