Il 3D, l’alta definizione, la realtà aumentata, sono i nuovi linguaggi con i quali presto, educatori e studenti dovranno fare i conti. La possibilità di entrare in un video, in una immagine, di muoversi in uno scenario tridimensionale offre senza dubbio enormi possibilità di comunicazione. Immaginiamoci di entrare in un filmato girato in Terra Santa e vivere l’esperienza dell’incontro con la realtà in cui visse Gesù. L’ingresso del 3D nelle case prima, e nelle scuole dopo, sarà dunque una vera e propria rivoluzione nel modo di concepire la comunicazione, al pari forse del cinema e della televisione, che permisero l’ingresso delle immagini in movimento; ricordiamoci l’effetto che fece la prima proiezione del film dei fratelli Lumiere sui presenti in sala. Ma il 3D offre anche spunti interessanti per ripensare ad esempio il libro di testo, si parla in questi giorni dell’arrivo dei libri 3D che tramite speciali occhialini si animeranno di immagini tridimensionali, video e animazioni. Anche per l’ostensione della Sacra Sindone si è discusso dell’utilizzo di speciali occhialini che permetterebbero una visione 3d del telo sindonico. La tridimensionalità entra dunque non solo nelle nostre scuole, ma anche forse nelle nostre chiese; con il vantaggio di permettere un’esperienza di partecipazione all’immagine più forte rispetto al passato, ma forse con lo svantaggio di perdere contatto con la realtà che ci circonda, specie se dovremo indossare occhiali speciali. Vero è che tra qualche anno per i nostri giovani vedere immagini e video bidimensionali, sarà come vedere adesso vecchi film in bianco e nero, senza dubbio belli ma solo per amanti del genere.
Fonte: iEducAzione