Scuola Digitale? Una scuola aperta al mondo…

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La possibilità di colmare le distanze geografiche, grazie all’uso della rete, offre anche grandi opportunità di colmare la distanza culturale tra i giovani del mondo occidentale e i giovani dei paesi in via di sviluppo. Negli ultimi due anni sono stati avviati dei progetti di “ponte digitale” tra scuole italiane e scuole africane grazie ad associazioni che lavorano nel campo dell’e-inclusion e della educazione alla mondialità. Una prima esperienza in questo ambito è stata quella di offrire alle scuole del Camerun l’attrezzatura necessaria per un collegamento veloce ad internet anche in condizioni atmosferiche sfavorevoli, per poi passare alla fase successiva di scambio didattico-professionale tra studenti-docenti italiani e studenti-docenti camerunensi. Lo scopo è quello di creare una interdipendenza culturale tra due mondi lontani geograficamente tra di loro. L’Educazione digitale nel mondo globalizzato non può non tener conto di quelle realtà che non hanno le stesse opportunità del mondo occidentale e che tuttavia aspirano ad essere in rete e migliorare la loro condizione di vita.

La foto che vedete in alto l’ho scattata io stesso in Angola due anni fa, in una remota regione interna, raggiungibile solo con un’unica strada coperta ancora da mine antiuomo. Questo bambino vive in capanne fatte di paglia e fango e proprio con il fango si è costruito un cellulare per gioco: in quel villaggio non arriva l’energia elettrica, non arriva l’acqua, non ci sono scuole, se non quelle degli istituti religiosi che non bastano però per tutti i bambini del villaggio. In queste realtà presto arriverà internet tramite rete gsm, i cellulari ci sono già; su questi “mondi altri” le nostre scuole, i nostri oratori potrebbero aprire delle finestre, per aiutare sia i giovani “ricchi” che quelli “poveri”, a uscire dai loro piccolo mondi fatti di “benessere tecnologico” gli uni, e di “povertà culturale” gli altri. “Gemellaggi digitali solidali”, piccoli miracoli che la rete può rendere oggi possibili.

Fonte: iEducAzione



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