Si ripetono in questi giorni le notizie che riguardano l’incontro tra Chiesa e Nuovi Media. Dopo l’annuncio della visita in Vaticano di 150 blogger che arriveranno da tutto il mondo, oggi è stata data notizia che chiunque possiede un sito internet, potrà tramite una semplice registrazione, inserire tra le proprie pagine una Web Tv, semplicemente copiando e incollando una porzione di codice che potrà essere prelevato su h2onews. Grazie al Web Tv player potremo accedere ad una programmazione di eventi in diretta e on demand, in modo da personalizzare il servizio per i nostri lettori.
Oggi invece, in onore a Giovanni Paolo II, il Pontificio Consiglio per i Laici lancerà ufficialmente il nuovo portale web, realizzato in quattro lingue – italiano, inglese, spagnolo e francese – con una veste grafica rinnovata e con contenuti più ricchi, per raggiungere e comunicare con tutti i fedeli laici sparsi nel mondo. Dalle prime prove che sono apparse in rete, sembra però che il sito in questione manchi ancora di elementi importanti e direi fondamentale, per andare incontro alle esigenze di un utenza web sempre più abituata all’interattività e alla condivisione: mancano i feed rss, la sezione dei media è quasi vuota e manca la possibilità di condividere i contenuti in un qualsiasi social network. Magari in futuro apporteranno delle modifiche.
In oriente invece la Radio Vaticana ha aperto un suo blog ufficiale, con news quotidiane in lingua Hindi. Terza lingua al mondo dopo l’inglese e il cinese, l’Hindi è la lingua ufficiale dell’India. In questo modo gli oltre 650 milioni di persone che parlano l’Hindi, potranno ascoltare la radio, leggere il blog, ricevere le notizie e partecipare attivamente alle trasmissioni. Il salesiano Padre George Plathottam, segretario per i media della Conferenza Episcopale Indiana, sostiene infatti che il modo di comunicare dei media tradizionali cattolici indiani è “pietistico” e “propagandista” e che il blogging potrebbe aiutare la Chiesa a comunicare in un modo più incisivo e attento ai cambiamenti in atto. Che abbia ragione lui?
[…] Novità per i Media Vaticani: un blog in Hindi e una Web Tv per i siti cattolici […]
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Mi permetto fare una precisazione al post. La hindi non è la lingua ufficiale dell’India, ma una delle 14 lingue ufficiali, quella parlata nel nord del paese, dove tra l’altro è minore la comunità cattolica. Il Tamil, lingua parlata nel sud, in particolare nel “cattolicissimo” stato del Tamil Nadu è la lingua più parlata dai cattolici. Neanche a Calcutta parlano Hindi, ma bengalese. Capisco quindi il perchè di un blog in hindi, di cercare di arrivare in posti dove la religione fatica. giusto e condivisibile.
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Grazie Nello, però bisogna correggere anche Wikipedia allora, dice altre cose in merito :)
“L’hindi è una delle 22 lingue nazionali registrate dell’India (Parte XVII e Tabella 8 della Costituzione Indiana) ed è, insieme all’inglese, una delle due lingue ufficiali del paese: la stessa costituzione indiana è scritta in inglese e in hindi”
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