Durante la mia assenza dall’Italia nelle prime settimane di luglio, un amico e collega di Roma, mi ha inviato per e-mail questo articolo, che riporto integralmente, sull’utilizzo degli iPad da parte della Scuola Ebraica di Roma. Ancora una volta i nostri fratelli ebrei dimostrano di essere all’avanguardia e pronti a cogliere le novità nell’ambito della comunicazione.
“Un’opportunità fantastica”. Così rav Benedetto Carucci Viterbi, preside della Scuola ebraica di Roma definisce la grande novità che a partire dal prossimo anno porterà una rivoluzione nella didattica del suo istituto. A tutti gli studenti delle classi di prima media e di prima superiore, la scuola offrirà in comodato d’uso un iPad. Che eliminerà una parte dei libri, quelli già disponibili in versione ebook o pdf, e consentirà agli studenti anche di prendere appunti, fare ricerche e digitalizzare il loro studio quotidiano.
“È importante sottolineare che rimarrà il rapporto dello studente con il libro, il quaderno, la penna, e che l’impegno di tutti gli insegnanti (che sono già stati dotati di tablet per la formazione ndr) sarà quello di evitare che il mezzo prenda il sopravvento sul contenuto – specifica il rav – Detto questo io ho già in parte utilizzato il tablet per le mie lezioni, collegandolo a un video proiettore, e ho visto come i ragazzi si sentissero maggiormente coinvolti. Già l’anno scorso avevamo diverse classi con studenti che utilizzavano il tablet autonomamente e i risultati erano molto positivi”. Importante sarà evitare che gli alunni approfittino degli iPad in classe per distrarsi e non seguire le lezioni. Per evitarlo è allo studio il progetto di dotare le classi di uno schermo televisivo con Apple TV cui collegare non soltanto l’iPad del docente, ma anche quelli degli studenti, in modo che il professore possa tenere sotto controllo l’attenzione dei suoi allievi e che permetterà di utilizzare le app specifiche per la didattica. Le aule avranno inoltre linea internet wireless a banda larga per supportare il funzionamento degli apparecchi.
“Un altro aspetto che ritengo sia particolarmente importante da mettere in luce è la grandissima opportunità che un tablet offre per lo studio delle materie ebraiche – prosegue rav Carucci – In Italia abbiamo sempre avuto il problema della mancanza di libri di testo adeguati, andando avanti con dispense e fotocopie. Una carenza di strumento didattico che in qualche modo rischia di inficiare lo studio della materia. Un problema che l’iPad risolve grazie alla possibilità di selezionare il materiale, scannerizzarlo e permettere ai ragazzi di conservarlo tutto nello stesso file. Con pari dignità rispetto ai libri di testo in pdf delle altre materie”.
Svolta digitale anche al liceo della Scuola ebraica di Milano, selezionata dalla partnership internazionale European Schoolnet come pioniera digitale e che, grazie al supporto della Fondazione Scuola, offrirà anch’essa tablet in comodato d’uso alle sue prime liceo per l’anno scolastico 2012- 2013. I tablet andranno ad aggiungersi alle Lim (lavagne interattive multimediali) di cui sono già dotate tutte le classi da due anni e si imposterà così un nuovo modo di fare lezione. E proprio per questa ragione la Fondazione ha scelto di optare per tavolette Acer, che hanno già diversi programmi didattici sviluppati per la compatibilità alle Lim, come spiega il presidente Marco Grego: “Crediamo molto in questo progetto del tablet agli studenti, non come obiettivo fine a se stesso, ma come importante possibilità di rendere migliore la nostra scuola. D’altronde è lo stesso Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo ad aver messo in evidenza la necessità di andare verso una scuola digitale – sottolinea – Siamo certi che questo nuovo mezzo di insegnamento innalzerà la qualità del nostro liceo e, se così sarà, verrà esteso ad altre classi”. Una quindicina di tablet sono stati distribuiti a tutti gli insegnanti, e la formazione è cominciata, per arrivare prontissimi all’appuntamento di settembre.
Le scuole ebraiche italiane si dimostrano così all’avanguardia nella sfida dell’innovazione che nei prossimi anni cambierà radicalmente il mondo dell’istruzione. L’esame di maturità 2012 è stato il primo a dare l’addio alle vecchie e sempre emozionanti buste contenenti le tracce spedite direttamente dal Ministero. Al loro posto temi, versioni e prove di matematica via email. Chissà se quando la classe 2017 si diplomerà, le tavolette digitali avranno sostituito anche i fogli protocollo timbrati di blu…
Rossella Tercatin, Pagine Ebraiche, luglio 2012