La Kabah in 3D

kabah 3dThe 3D Kabah, è un sito inglese che offre una varietà di materiali sulla Kabah. Si tratta di ricostruzioni in 3D fatte al computer e fruibili attraverso video, panoramiche, immagini e file 3D su cui lavorare. I file 3D sono in formato 3D Studio Max, Autocad e LightWave.

Potranno interessare solo quelli di voi che si occupano di 3D ovviamente. Vi ricordo che anche su Second Life è possibile vivere una esperienza simile visitando la ricostruzione della Mecca e della Kabah a questo indirizzo.

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Lettera del Vaticano a proposito dell’insegnamento della religione nelle scuole

ora di religioneE’ stato reso noto in questi giorni il testo di una lettera circolare sull’insegnamento della religione nella scuola, inviata dalla Congregazione vaticana per l’Educazione Cattolica ai Presidenti delle Conferenze episcopali e datata 5 maggio 2009. Il testo lo potete trovare a questo indirizzo, per quanto mi riguarda vi sottolineo solo alcuni punti salienti.

L’educazione si presenta oggi come un compito complesso, sfidata da rapidi mutamenti sociali, economici e culturali. La sua missione specifica rimane la formazione integrale della persona umana.

L’insegnamento della religione nella scuola costituisce un’esigenza della concezione antropologica aperta alla dimensione trascendente dell’essere umano: è un aspetto del diritto all’educazione. Senza questa materia, gli alunni sarebbero privati di un elemento essenziale per la loro formazione e per il loro sviluppo personale, che li aiuta a raggiungere un’armonia vitale fra fede e cultura. La formazione morale e l’educazione religiosa favoriscono anche lo sviluppo della responsabilità personale e sociale e le altre virtù civiche, e costituiscono dunque un rilevante contributo al bene comune della società.

L’insegnamento scolastico della religione s’inquadra nella missione evangelizzatrice della Chiesa. È differente e complementare alla catechesi in parrocchia e ad altre attività, quale l’educazione cristiana familiare o le iniziative di formazione permanente dei fedeli. Oltre al diverso ambito in cui ognuna è impartita, sono differenti le finalità che si prefiggono: la catechesi si propone di promuovere l’adesione personale a Cristo e la maturazione della vita cristiana nei suoi diversi aspetti; l’insegnamento scolastico della religione trasmette agli alunni le conoscenze sull’identità del cristianesimo e della vita cristiana

La specificità di quest’insegnamento non fa venir meno la sua natura propria di disciplina scolastica; al contrario, il mantenimento di quello status è una condizione d’efficacia: «è necessario, perciò, che l’insegnamento religioso scolastico appaia come disciplina scolastica, con la stessa esigenza di sistematicità e rigore che hanno le altre discipline. Deve presentare il messaggio e l’evento cristiano con la stessa serietà e profondità con cui le altre discipline presentano i loro saperi. Accanto a queste, tuttavia, esso non si colloca come cosa accessoria, ma in un necessario dialogo interdisciplinare

In realtà la lettera torna a dire ciò che già sapevamo: che l’ora di religione nelle scuole non può che essere affidata alla Chiesa, che le altre religioni andranno presentate non in modo comparativo e “neutro”, che bisogna ben distinguere tra catechesi e ora di religione come trasmissione di conoscenze sull’esperienza cristiana. La lettera è ovviamente più articolata, vi invito a leggerla tutta, e sicuramente susciterà reazioni da parte del mondo laico e non solo….

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Cl@ssi 2.0 – Parte il progetto del Miur per la scuola del futuro

classi 2.0Vi scrivo da Montecatini Terme dove ieri ha preso il via il progetto del Ministero Cl@ssi 2.0, che vedrà coinvolte per i prossimi tre anni, 156 classi in tutta Italia per sperimentare nuovi modelli di apprendimento. Si parte da un presupposto di cui abbiamo parlato spesso su questo blog: la società è cambiata, la scuola no. Le giovani generazioni, i nativi digitali, la .net generation, sviluppa molti dei suoi saperi al di fuori della scuola, che rimane in molti casi incentrata sul modello trasmissivo (1.0 per intenderci). Possono le nuove tecnologie migliorare la qualità degli apprendimenti? E’ questa la domanda alla quale la sperimentazione dovrà dare una risposta e sulla quale si gioca molto del futuro della nostra scuola. 156 classi per 156 idee di innovazione didattica a partire, ma non solo, dalle nuove tecnologie. Gli insegnanti di ogni consiglio di classe, in collaborazione con l’Ansas (ex indire-irre), insieme alle Università, non solo italiane, dovranno sperimentare ambienti di apprendimento più efficaci, più attraenti, più vicini alle giovani generazioni. Vediamo nel dettaglio quali saranno le peculiarità di una classe 2.0:

– interessa tutte le materie e tutti gli insegnanti di classe
– tocca gli aspetti strutturali del fare scuola (trasmissione-costruzione della conoscenza)
– sperimenta nuovi modi di rappresentare la conoscenza e nuovi linguaggi (libri, contenuti digitali)
– sperimenta nuovi modi di organizzare il tempo e lo spazio dell’apprendimento (scuola/casa; presenza/distanza)
– permette di prevenire l’abbandono e l’insuccesso
– propone un ambiente di apprendimento più “attraente” per gli studenti
– rende gli studenti creativi, sia nell’uso degli strumenti che nella costruzione delle conoscenze

Proprio per questo Cl@ssi 2.0 sarà la scommessa della scuola del terzo millennio. Una bella sfida che gli insegnanti che sono qui presenti, hanno deciso di raccogliere e sulla quale lavorare in sinergia con altre istituzioni di alto livello (il MIT di Boston si occuperà forse di monitorare questo lavoro). Che dire? In bocca al lupo a quanti in Italia cominceranno questo percorso non facile ma sicuramente affascinante.

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Cesvi, il gioco per iPhone contro lo sfruttamento minorile

cesviIl Cesvi è una ONG laica e indipendente, nata a Bergamo nel 1985, che da oltre 20 anni realizza progetti di lotta alla povertà in oltre 30 Paesi del mondo. Pur essendo un’organizzazione attiva in molti ambiti, Cesvi ha individuato 6 settori di punta che caratterizzano il suo impegno per ridurre la povertà nel mondo:
1) la salute (in particolare quella materno-infantile e la lotta alle grandi endemie come Aids e malaria);
2) l’infanzia;
3) l’acqua e l’igiene ambientale;
4) la difesa dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile;
5) il “social business” attraverso il microcredito e le imprese sociali;
6) l’intervento in contesti di emergenza, in particolare in zone di guerra o Paesi colpiti da calamità naturali.

Recentemente Cesvi ha lanciato una applicazione per iPhone, gratuita, con cui sensibilizzare i giovani al problema dello sfruttamento minorile. Ho scaricato e provato l’applicazione per voi. Si tratta di un gioco memory con una immagine nascosta sotto. Una volta completato il memory si possono vedere le foto delle persone aiutate ogni giorno dai volontari di Cesvi. Oltre al gioco, si possono visualizzare le informazioni sull’associazione e sulla campagna Stop Child Labour, per lo stop allo sfruttamento minorile. Chi vuole può firmare la petizione ed aiutare così l’iniziativa.

Via: iPhone Italia

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Video – I monaci Templari

I Link di Religione 2.0 – 06.09.2009

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