In uno degli ultimi interventi al Sinodo dei Vescovi, una delle uditrici, la signora Agnes Lam, presidente dell’Associazione Biblica Cattolica di Hong Kong, tra le altre proposte fatte, ha invitato il Papa, o chi per lui, ad “aprire un blog in varie lingue per evangelizzare il mondo di oggi, con un versetto della Scrittura, una riflessione semplice e un breve testo con belle immagini”. L’Agenzia di informazione Zenit ha riferito che in sala la notizia ha suscitato sorrisi tra i Vescovi, mi auguro di approvazione, perchè la proposta non era nè assurda nè tantomeno fuori luogo. E’ da tempo che vado dicendo che anche il sito del Vaticano andrebbe rinnovato nelle sue funzionalità per renderlo più interattivo e favorire così il dialogo tra la Santa Sede e i cattolici di tutto il mondo. Visto che è l’anno paolino possiamo dire che da grande comunicatore quale era, forse Paolo avrebbe usato questi strumenti per la sua missione. Gli stessi concetti peraltro sono stati espressi anche da Mons. Celli nel suo intervento del 15 ottobre che riporto qui sotto sottolineandone i passi salienti.
Stiamo vivendo un periodo di profondi cambiamenti nel mondo della comunicazione. Gli esperti parlano spesso di una rivoluzione digitale per indicare gli straordinari sviluppi nelle tecnologie delle comunicazioni di cui siamo stati testimoni negli ultimi vent’anni. Sarebbe, tuttavia, un errore considerare questi cambiamenti come puramente tecnologici, perché essi hanno rivoluzionato anche la cultura delle comunicazioni. Hanno cambiato il modo di comunicare delle persone, il modo di aggregarsi e di creare comunità, il modo di conoscere il mondo, il modo di impegnarsi in organizzazioni politiche e commerciali.
Come comunità di credenti impegnata a far conoscere a tutte le genti la Buona Novella del Vangelo di Gesù Cristo, la Chiesa è di fronte alla sfida di riflettere in che modo riuscire a comunicare il suo messaggio nel contesto della nuova cultura emergente delle comunicazioni. Solitamente, abbiamo considerato i nuovi mezzi e tecnologie della comunicazione come strumenti per trasmettere la Parola – Evangelii Nuntiandi ha definito i nuovi mezzi come una “versione moderna ed efficace del pulpito”. La sfida di oggi è comprendere che le nuove tecnologie non sono solo strumenti di comunicazione, ma stanno profondamente influenzando la cultura stessa delle comunicazioni.
La comunicazione digitale ha trasformato i modelli di utilizzo e consumo dei media. Laddove in passato, avevamo la tendenza a considerare i lettori, gli ascoltatori o gli osservatori dei media come spettatori passivi di un contenuto centralmente prodotto, è chiaro che oggi dobbiamo considerare il pubblico come maggiormente selettivo e interattivo di una più vasta gamma di media. La logica delle comunicazioni è stata radicalmente cambiata – il focus sui media è stato sostituito da una concentrazione sul pubblico che è sempre più autonomo e deliberativo nel suo consumo dei media.
Noi siamo stati sempre, e giustamente, attenti al contenuto del nostro insegnamento; oggi dobbiamo essere più attenti al nostro pubblico, o ai molteplici pubblici, cui ci indirizziamo, per comprendere le loro preoccupazioni e le loro domande. Abbiamo bisogno di capire meglio e di tenere in considerazione i contesti e gli ambienti in cui essi incontreranno la Parola di Dio. Lo sviluppo di internet come mezzo interattivo, dove gli utenti cercano di imporsi in qualità di soggetti e non solo di consumatori, ci invita a sviluppare in modo più esplicito forme dialogiche di insegnamento e presentazione.
Via: Zenit
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