L’avvicinarsi del Venerdi Santo ci porta a riflettere sulla morte e la resurrezione di Gesù. Generalmente quando pensiamo alla morte di Gesù andiamo subito con il pensiero, e a ragione, alla sua crocifissione. Ci dimentichiamo però di quante volte in realtà qualcuno abbia tentato di porre fine alla sua vita senza riuscirci, perchè evidentemente quello non era il disegno di Dio su suo figlio. I passi nei vangeli su cui soffermarsi sono perlomeno cinque.
1) Mt. 2,13-16 Erode ordina di uccidere tutti i bambini al di sotto dei due anni di età e Giuseppe e Maria portano Gesù in Egitto.
2) Lc. 4,9-12 Questa volta protagonista è il diavolo che cerca di spingere Gesù giù dal pinnacolo del Tempio. Ma Gesù non si lascia vincere dalla tentazione.
3) Lc. 4,28-30 Sono gli abitanti di Nazareth che hanno ascoltato il discorso di Gesù in Sinagoga a cacciarlo fuori dalla città fin sul ciglio di un monte per gettarlo giù. Ma Gesù dice il Vangelo, passando in mezzo a loro se ne andò.
4) Gv. 8,57-59 Sono in farisei del Tempio che avendo ascoltato da Gesù il suo essere presso Dio prima di Abramo raccolgono pietre per scagliarle contro di lui, ma Gesù dice Giovanni, si nascose e uscì dal Tempio.
5) Gv. 10,31-39 I giudei portano ancora pietre per lapidarlo e anche questa volta perchè Gesù ha affermato di essere Dio. Ma Gesù sfuggi dalle loro mani.
6) Gesù muore in croce per opera dei romani per poi risorgere il terzo giorno.
Tutti in qualche modo hanno cercato di uccidere Gesù. Il potere politico, il potere religioso, perfino i suoi stessi concittadini e infine i romani. Il pericolo infatti, ce lo insegnano purtroppo le cronache di questi giorni, a volte si nasconde proprio in casa, tra le mura domestiche, fra la cerchia di amici. Una metafora e al tempo stesso un monito per tutti coloro che ancora oggi attentano alla vita dei più deboli e dei più indifesi.
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