Il numero dei bambini reclutati o utilizzati da gruppi e forze armate nel mondo è stimato intorno ai 250.000 nel 2007. Se ne è parlato a Parigi all’inizio di febbraio e proprio in quella occasione è stato adottato un testo chiamato “Principi di Parigi”, per mettere fine all’utilizzazione illegale e inaccettabile dei bambini nei conflitti armati.
Penso che a scuola sia giusto parlare di questo argomento non soltanto nell’ora di religione. Con i ragazzi più grandi consiglio vivamente la visione del film “Blood Diamond” che affronta il tema dei diamanti provenienti da zone di conflitto, ma che indirettamente racconta la storia di un bambino soldato in Sierra Leone.
Qui sotto riporto alcuni dati che potrebbero essere usati per realizzare un cartellone o un ipertesto:
Secondo i dati resi noti in occasione della Conferenza di Parigi (Febbraio 2007), dal 1998 sono stati smobilitati e reintegrati nella società civile:
3.015 minori in Burundi
1.194 in Costa d’Avorio
27.346 nella Repubblica Democratica del Congo
360 in Somalia
16.400 in Sudan
2.916 in Colombia
5.900 in Sri Lanka
20.000 in Uganda
11.780 in Liberia
3.200 in Angola
4.000 in Afghanistan
e 8.334 in Sierra Leone.
Queste sono le tappe del processo di sensibilizzazione verso il problema dei bambini soldato.
1949
Adozione delle Convenzioni di Ginevra (il relativo Protocollo aggiuntivo verrà approvato nel 1977)
1989
Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia. Bandisce l’arruolamento nei conflitti armati e l’uso di bambini minori di anni 15 e impone che gli Stati assicurino forme di riabilitazioni sociali e psicologiche del bambini vittime della guerra.
1996
Pubblicazione del Rapporto “L’impatto dei conflitti armati sui bambini”, a cura di Graça Machel, esperta indipendente ed ex Ministro dell’Istruzione del Mozambico.
1997
Nomina di Olara Otunu a primo Rappresentante Speciale del Segretario Generale per i bambini e i conflitti armati.
Dal 7 febbraio 2006 il ruolo è ricoperto da Radhika Coomaraswamy, avvocato e ex presidente della Commissione sui diritti umani dello Sri Lanka.
1997
Adozione, il 30 aprile, dei “Principi di Città del Capo” da parte dell’UNICEF e delle principali ONG (Organizzazioni Non Governative)
1998
Istituzione della Coalizione internazionale “Stop all’uso dei bambini soldati”. Ne sono membri fondatori Amnesty International, Terre des Hommes, Human Rights Watch, Save the Children, il Jesuit Refugees Service e il Quaker United Nations Office. La Coalizione agisce anche a livello nazionale, attraverso omonimi raggruppamenti di ONG.
L’UNICEF Italia è parte attiva della Coalizione italiana “Stop all’uso dei bambini soldato”.
1999
Adozione della Convenzione n. 182 dell’ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro), che definisce l’impiego militare dei minori come una delle “peggiori forme di lavoro e sfruttamento minorile”. A gennaio 2007 la Convenzione n. 182 è stata ratificata da 163 Stati.
2002
Entrata in vigore del Protocollo opzionale sul coinvolgimento dei minori nei conflitti armati alla Convenzione sui diritti dell’infanzia, che eleva da 15 a 18 anni l’età minima per il reclutamento nelle forze armate. A gennaio 2007 il Protocollo opzionale è stato ratificato da 110 Stati.
2002
La Corte Penale Internazionale (CPI) definisce nel suo Statuto crimine di guerra l’arruolamento o il coinvolgimento coatto in conflitti armati di minori al di sotto degli anni 15. Anche la violenza sessuale sui minori durante un conflitto viene qualificata crimine di guerra.
Qui sotto la mappa dei paesi dove a vari livelli, vengono ancora reclutati i bambini soldato:
Fonti:
Unicef
France Diplomatie
Child Soldiers
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