Alle porte del convegno

Siamo ormai prossimi al convegno “Testimoni Digitali” che inizierà domani pomeriggio a Roma e del quale potrete seguire la diretta a partire dalla home page del sito. Gli ospiti, i partecipanti e le attese sono molteplici; dall’ultimo convegno “Parabole mediatiche” sono passati tanti anni e nel frattempo il web è cambiato, la società è cambiata, la Chiesa stessa sta cambiando per essere testimone anche nel mondo digitale. Mi ha colpito tuttavia l’omelia del 18 aprile a Malta, di Benedetto XVI, nella quale il Papa ha messo in guardia i cattolici contro il rischio di una moderna idolatria che rischia di mettere sull’altare della fede la tecnologia piuttosto che Dio. Parole profondamente vere se pensiamo all’uso smodato che i nostri ragazzi fanno dei nuovi media.

Saranno capaci di trovare nella loro vita testimoni digitali che mostrino la via di un uso sobrio e consapevole della tecnologia? Alla vigilia del convegno, insieme ai messaggi per le giornate delle comunicazioni sociali, le parole del Papa pronunciate a Malta, aiuteranno e guideranno le riflessioni in questi giorni importanti di incontro. Mi auguro che anche l’udienza in Vaticano di sabato mattina, porti nuova linfa al dibattito in corso nella Chiesa sulle tematiche legate alle tesimonianza evangelica nell’era crossmediale.



Gioco: il domino dei Sacramenti

Vi propongo un simpatico gioco, il “Domino dei Sacramenti”, realizzato con le immagini del famoso polittico di Van der Weyden, dal titolo appunto “I sette Sacramenti”. Le regole sono quelle del domino, le tessere sono volutamente scombinate in modo da poter permettere lo svolgimento del gioco. Conviene stampare più tessere in modo che i vostri alunni abbiamo più possibilità di giocare. Cliccate su “Download” per scaricarlo in formato Pdf, e “Print” per stamparlo direttamente dal sito.

Domino dei Sacramenti



Votati dai ragazzi?

La dove non arriva lo Stato arriva forse il web? Sembra che ormai in America, sia impazzata la moda di dare il voto ai professori su alcuni social network nati a questo scopo. Il fenomeno è cominciato nelle Università e nei Campus degli Stati Uniti e da noi è arrivato negli ultimi due anni. Non sono più solamente gli insegnanti a stilare i voti, ma anche gli alunni possono dire quanto quell’insegnane sia valido oppure no, a loro giudizio ovviamente. Molti insegnanti forse tremeranno? Che dire di questo fenomeno che per il momento non è ancora esploso in Italia come moda giovanile, ma che potrebbe prima o poi diventarlo? A ben vedere oggi tutto funziona con il voto, anzi con il televoto, e gli adolescenti attaccati al loro cellulare hanno il potere di decidere chi vincerà Sanremo o il Grande Fratello. Ci chiediamo se siano pronti per questo ruolo che il mondo della comunicazione stà sempre più mettendo nelle loro mani. In questa logica, più che altro commerciale, che si sta affermando, decidere se un concorrente o un insegnante debbano andare a casa, appare agli occhi dei ragazzi più o meno la stessa cosa. Un sistema di valutazione ben strutturato e più costante dei lavoratori, specie nel mondo della scuola, forse andrebbe introdotto, anche perchè si ha a che fare con “materiale umano”; da qui ad accogliere il giudizio degli alunni, ce ne corre.

Eppure il nuovo corso della rete, quello social per intenderci, rischia di mettere in piazza con estrema facilità, quei difetti che anche un insegnante o un educatore modello può avere se in quel momento non risponde a determinate esigenze dell’utenza. Sarebbe forse il caso di ridimensionare il ruolo sempre più di primo piano che la società affida ai giovanissimi. Senza nulla togliere ad una serena e oggettiva valutazione dell’operato di un insegnante che deve venire però da fonti autorevoli e competenti.



I Link di Religione 2.0 – 18.04.2010

Gli Uffizi in tasca con una applicazione per iPhone

Addio alle lunghe file fuori dal museo degli Uffizi e addio alle prenotazioni per la visita al museo; da oggi gli Uffizi si possono visitare online grazie ad una semplice e gratuita (fino al 3 maggio, quindi affrettatevi a scaricarla), applicazione per iPhone da portarsi sempre dietro… Scherzi a parte, l’applicazione esiste veramente e permette di compiere una visita virtuale, con tanto di mappa dell’edificio, al famoso museo fiorentino, mostrando le varie stanze e i dipinti più importanti, che possono essere ingranditi con un buon rendimento dell’immagine.

I quadri al momento disponibili sono circa 33, ma ogni sala è descritta in dettaglio con le opere d’arte che vi sono esposte. Ogni dipinto è corredato anche di una breve descrizione e in alcuni casi di un video illustrativo dell’opera. Con l’applicazione è possibile conoscere gli orari, le modalità di prenotazione, le mostre e gli eventi in corso. L’applicazione si può scaricare a questo indirizzo.

Via: Cerco il tuo Volto

Testimoni nel mondo digitale: alcune semplici regole

Il rapporto degli educatori con i minori in rete, richiede oggi ancor più che in passato, attenzione e anche una buona dose di precauzione. Sia come operatori nel mondo della scuola, che come operatori pastorali, catechisti, animatori ecc…, nelle relazioni mediali, considerando che i bambini cominciano a iscriversi a Facebook già in quarta elementare, si devono seguire delle poche semplici regole, dettate più che altro dal buon senso e dalla saggezza dell’età adulta. Perchè da una parte la scuola, la chiesa stessa, invitano sempre di più gli educatori a entrare nel mondo dei giovani e utilizzare i nuovi media per relazionarsi con loro, dall’altra non essendoci regole chiare in proposito, si rischia che qualche genitore non approvi che si possa fare istruzione o educazione anche sul web con i loro figli. Prendiamo come esempio il social tetwork del momento, Facebook, dove è facile che gli alunni o i ragazzi del catechismo ci chiedano l’amicizia. Le possibilità possono essere solo due, o si accetta o non si accetta, sia che si tratti del nostro unico profilo, sia che si tratti di un altro account creato ad hoc per la scuola o per la parrocchia. Non accettare sinceramente mi sembrerebbe un venir meno allo spirito che anima il web 2.0 e l’entusiasmo con il quale i ragazzi vogliono che estendiamo la nostra amicizia verso di loro anche sul web. Accettare però significa avere la possibilità di rapportarsi a loro in modalità “uno a uno” che non è consigliabile specialmente con i più piccoli. Che fare allora? La soluzione a mio avviso risiede in un atteggiamento trasparente, corretto, anche nei confronti dei genitori, che devono essere informati nelle sedi più opportune, in parrocchia la domenica, a scuola nei ricevimenti o nei consigli di classe. Contestualmente è bene sempre far riferimento anche al Dirigente Scolastico o al Parroco. Un eccesso di prudenza in questi casi non è mai troppo. E anche nel caso in cui non ci siano, da parte dei genitori, ostacoli di nessun genere, come spesso succede, il consiglio è quello di scegliere bene la modalità di relazione tramite posta, messaggi in bacheca, commenti ecc…

Personalmente mi sembra che l’invio generico di comunicazioni a tutti indistintamente (lezioni, avvisi, segnalazioni di materiali online, video ecc…) possa essere una strada percorribile, preferendo così la modalità “uno a molti”. Fatte salve queste poche semplici regole, sono sicuro che ognuno sceglierà le proprie strade per dialogare al meglio sul web con i ragazzi che gli sono affidati, basta però che le modalità siano state concordate e decise a priori, per la serena e pacifica convivenza e lavoro di tutti, educatori, genitori e figli.

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